
Questa è una delle tre capacità coordinative generali che fanno da base per la costruzione di quelle che saranno le abilità sport specifiche di un ragazzo/a.
La capacità di adattamento e trasformazione è l’abilità di adattare e trasformare il programma motorio in relazione alle modificazioni improvvise delle situazioni che si verificano durante il gioco (Francesco Casolo e Maurizio Mondoni).
Una volta che il bambino ha percepito cosa fare, elabora, progetta ed esegue il tutto apportando gli adattamenti necessari affinché il compito sia portato a termine con successo.
Nel gioco le situazioni cambiano continuamente e l’insegnante o l’educatore deve mettere il bambino nelle condizioni di prendere delle decisioni ed eventualmente di cambiare il gesto o il programma motorio in relazione alle informazioni che riceve dall’ambiente esterno. Ecco che insistere nel far apprendere un solo movimento o una sola strategia non è la via ottimale se si vuole ampliare il più possibile il bagaglio d’esperienze del ragazzo. Lo stesso dicasi se si parla di adulti.
Anche questa capacità raggiunge il suo picco tra i 9 e i 10 anni di età. La via ottimale per il suo sviluppo è attraverso il gioco modificando continuamente regole, spazi, modalità. In questo modo il bambino/a avrà una più ampia scelta delle azioni da mettere in atto nelle diverse situazioni di gioco, sarà obbligato dalla situazione a modificare il proprio comportamento per farlo combaciare con l’obiettivo dell’esercitazione ludica.
Questa è una capacità importante in tutti gli sport, ed in particolare negli sport definiti “di situazione” o “a schema variabile” di cui abbiamo già accennato in un precedente articolo.